Meno carne, ma la migliore.
È una verità scomoda per chi vende carne, ma qualcuno dovrà pur dirla. Un inno al poco ma buono con cui inauguriamo l’anno. Per un guadagno netto su qualità organolettiche e valori nutrizionali. Per la salute nostra e dell’ambiente.
Un punto fermo per le istituzioni sanitarie di tutto il mondo, che è anche diventata una campagna internazionale di sensibilizzazione: Slow Meat.
Numeri e conseguenze di un consumo ormai alle stelle.
Assumiamo troppi grassi e proteine animali, con esiti infausti su sistema immunitario, cuore, livelli di zucchero e colesterolo nel sangue.
La FAO già prima della pandemia registrava un consumo di carne nel pianeta ben 5 volte superiore a quello degli anni ‘501.
In 70 anni siamo passati da 45 milioni di tonnellate a 300, con circa 80 chilogrammi per persona all’anno. In sintesi: più di uno e mezzo a settimana.
All’eccessiva quantità si aggiunge poi spesso anche l’aggravante della scarsa qualità. Carne che viene da allevamenti intensivi in cui gli animali crescono in condizioni pessime. Di igiene, qualità della vita e nutrizionali.
Ai mangimi industriali viene aggiunta una grande quantità di antibiotici. Il 70% di quelli prodotti su scala mondiale. La carne ne è così carica da indurre in chi la mangia resistenza a questo tipo di farmaco, con conseguenze anche rispetto alle più banali infezioni stagionali.
Il verdetto di nutrizionisti e istituzioni sanitarie è 500 grammi di carne a settimana per persona, da filiera controllata.
Un accento posto tutto sulla qualità a discapito dei volumi, perché la salute dell’uomo e del pianeta abbiano solo da guadagnarci. E il palato da leccarsi i baffi.
Un ritorno alla vecchia dieta mediterranea che ci trova concordi. Il motivo per cui da sempre selezioniamo solo carne di Fassona di razza Piemontese, allevata naturalmente da cascine a circuito chiuso.
Carne rossa che fa bene. Quasi come il pesce.
Ferro, vitamine, omega 3, creatina, carnitina e carnosina. Un armamentario di virtù per la nostra salute quello della Fassona Piemontese. Fra le carni rosse, la più ricca di proteine e povera di grassi, soprattutto saturi; addirittura meno di quelli di una sogliola.
Cibo per la salute che arriva sul piatto così com'è, da consumare crudo o poco cotto, perché le proprietà restino intatte.
Sapore puro per il palato, grazie a qualità organolettiche che dipendono da: genetica, movimento all’aria aperta, macellazione, ciclo di vita, maturazione e sesso dell’animale. Oltre che tempo. Quello utile a strutturare la carne e fissare il grasso fra i muscoli. Un tempo rispettato dai nostri allevatori, che si impegnano a consegnarci i bovini mai prima dei 36 mesi.
Fassona Piemontese | Altre razze | |
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Proteine | 23,9 g /100g | 21,2 g /100g |
Calorie | 94 Kcal /100g | 107 Kcal /100g |
Grassi | 0,7 g /100g | 2,5 g /100g |
Colesterolo | 48,8 mg /100g | 61 mg /100g |
Tutto comincia da qui: l’alimentazione degli animali.
Oltre alla scelta della razza, quel che fa davvero la differenza per la nostra salute è il modo in cui vengono cresciuti i bovini.
Se è vero che siamo quello che mangiamo, allora deve valere anche per quel che mettiamo nel piatto. Motivo per cui chiedersi sempre: cosa ha mangiato l'animale prima di diventare tartare, bistecca o burger? Una domanda a cui rispondiamo con orgoglio da due generazioni.
Dei nostri bovini sappiamo vita, morte e miracoli. Certe volte anche il carattere.
Vengono cresciuti in piccoli allevamenti gestiti da famiglie, di cui conosciamo nomi, storie, sguardi e motivazioni.
Secondo il ciclo della natura, passano l’estate in montagna, nutrendosi di erbe spontanee e acqua di fonte. Da fine settembre in poi, tornano in campagna tra i campi e le stalle.
Qui si alimentano di foraggio e cereali coltivati dagli stessi allevatori. Per gli adulti: mais, orzo, pisello proteico, fave e fieno, e per i vitelli orzo, oltre che latte materno.
Una dieta del tutto priva di insilati, antibiotici, trinciati o integratori di altro tipo.
Il risultato è ciò che sentite in bocca.
Un gusto raffinato, una carne succosa, quella che apprezzano i vostri clienti.
Piacevole deroga all’ordinario che stupisce i sensi mentre nei vostri piatti diventa racconto. Di un nuovo modo di mangiare carne, che assomiglia più a quello dei nostri nonni, da diffondere attraverso il piacere, perché arrivi lontano.
Un compito prezioso che siamo onorati di consegnare nelle vostre mani, insieme ai tagli che ordinate, secondo un rituale che è filosofia condivisa.
Con l’augurio di continuare ad onorarlo insieme anche per questo nuovo anno, alimentando sempre maggiore cultura, consapevolezza e benessere attorno al mondo della carne.
Ci vediamo di nuovo sul blog a febbraio, e anche subito sul sito per i vostri primi ordini del 2022.
I nostri migliori auguri perché inizi al meglio.
Famiglia Cazzamali.